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TABIAT BRIDGE: il ponte pedonale più lungo di Teheran

luglio 31, 2018
TABIAT

Nel 2014, dopo due anni di lavori, l’inaugurazione del Tabiat Bridge è stata sicuramente un momento per festeggiare. Il Tabiat è il ponte pedonale più lungo di Teheran, collega due grandi parchi a nord della città ed è stato pensato per superare la grande autostrada che divide le due aree.

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Un progetto rilevante per la capitale iraniana, disegnato dallo studio di architettura Diba Tensile Architecture. I due fondatori dello studio, Leila Araghian e Alireza Behzadi, volevano creare un luogo dove ritrovarsi, dove condividere il tempo libero e rendere il ponte uno spazio da vivere.

Il ponte pedonale collega Abo-Atash Park e Taleghani Park, nella zona Abbas Abad Lands. Le due aree sono divise da un’autostrada e il Tabiat Bridge le connette creando una continuità importante e necessaria per la zona.

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La bellissima infrastruttura regalata alla città, è composta da 2.000 tonnellate di acciaio e 10.000 metri cubi di cemento. Il ponte ha una struttura curva che si compone di tre livelli collegati da scale, ci sono panchine, aiuole, bar e ristoranti. Al piano più alto è possibile godersi panorami mozzafiato sulla città o sui monti Elburz.

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Natura e tecnologia si sposano perfettamente nel Tabiat, parola che in farsi significa proprio “natura”. Come nella filosofia UrbaNature di Lumberjack lo stile urbano si intreccia alla natura per creare qualcosa di nuovo, il ponte pedonale lungo 270 metri  è vissuto dai cittadini come luogo di ritrovo, esattamente come volevano i suoi creatori, ed è diventato pura estensione dei due parchi.

Credits: www.floornature.it

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TREEHOTEL: le case sugli alberi svedesi

luglio 2, 2018
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Per gli amanti della natura, per chi ha bisogno di relax  e per chi è alla continua ricerca di nuove avventure esiste un luogo perfetto dove prenotare le ferie. Un hotel nella Lapponia svedese composto da cinque casette sull’albero, tutte diverse tra loro, in mezzo alla foresta boreale.

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L’hotel si trova nel nord della Svezia vicino alla città di Harads e non lontano dal Circolo Polare Artico. Ogni casetta sull’albero che compone l’area è stata disegnata e arredata da diversi architetti e designers scandinavi che si sono sbizzarriti per dare vita ad un hotel imperdibile. Un posto che soddisferà da un lato la vostra voglia di avventura e dall’altro la nostalgia della vostra vecchia casa sull’albero.

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Ogni casetta è caratterizzata da forme e materiali differenti, per questo motivo ognuna di loro ha un nome specifico: Bird’s Nest, Blue Cone, Cabina, Mirror Cube e Ufo. Sono tutte sospese da terra ad un’altezza fra i quattro e i sei metri, hanno servizi igienici eco-compatibili, una zona diurna e una notturna. Inoltre è presente una sauna alimentata a legna, sempre fra gli alberi centenari della foresta svedese.

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In aggiunta alla bellezza del luogo e alla ricercatezza architettonica ci sono i valori ecologici che stanno alla base della progettualità di Kent Linduall e di Britta Jonsson-Linduall, ideatori del Tree Hotel. Sono partiti dal desiderio di salvare una foresta a rischio abbattimento e hanno riversato in questa area verde tutti i loro ideali green come l’assunzione di uno stile di vita alternativo e il fondamentale rapporto di rispetto che l’uomo deve instaurare con la natura per poterci vivere senza distruggerla.

 

Credits: www.tuttogreen.it

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EDILIZIA GREEN: la prima Città-Foresta in Cina

aprile 17, 2018
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Oggi l’architettura che sta al passo con i tempi è quella green, quell’architettura che vuole sfidare il cambiamento climatico e creare ambienti sani dove vivere. Il progetto italiano Liuzhou Forest City va proprio in questa direzione. Una città immaginata per essere interamente green, in tutti i sensi.

La città foresta è la prima del suo genere ed è stata progettata dallo Studio Stefano Boeri Architetti. Parliamo dello stesso Boeri che ha disegnato il famosissimo Bosco Verticale a Milano, un format architettonico riproposto anche in altre città nel mondo.

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La Forest City verrà costruita in Cina, a nord di Liuzhou nella provincia meridionale dello Guangxi in un’area di 175 ettari lungo le rive del fiume Liujiang. Nel 2020 verrà ultimata e il risultato sarà una vera e propria città con uffici, case, alberghi, scuole e un ospedale. La caratteristica fondante di questo futuristico centro urbano saranno le piante, poiché non ricopriranno solo le strade ma anche le pareti di tutte le strutture.

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Una città pensata per combattere l’inquinamento atmosferico che conterà 30.000 abitanti, 40.000 alberi e 1 milione di piante. Grazie a tutto questo verde nell’area urbana verranno assorbite circa 10.000 tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di polveri sottili, inoltre verranno prodotte indicativamente 900 tonnellate di ossigeno. Sarà un insediamento urbano che dal punto di vista energetico sarà totalmente autosufficiente, grazie alla geotermia per il condizionamento interno e ai pannelli solari predisposti sui tetti. Inoltre sarà attraversato da auto elettriche e collegato alla città di Liuzhou da una linea ferroviaria veloce.

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Le piante e gli alberi protagonisti del progetto miglioreranno sensibilmente la qualità dell’aria, ridurranno la temperatura percepita, creeranno una barriera al rumore e infine incrementeranno la biodiversità dell’area. Il progetto vuole creare una città ad impatto zero, green ed ecosostenibile che rappresenti la città del futuro.

Credits https://www.stefanoboeriarchitetti.net